mercoledì 10 marzo 2010

Relativismo, Assolutismo? Illuminismo?

Cosa direbbe il grande Levi-Strauss? Mi piacerebbe saperlo...Sarebbe capace di difendere anche questa specificità culturale? Ho i miei bravi dubbi.

Strage di animali in nome della dea Gadhimai
27 novembre 2009.


Ma che religione è quella che esige un tributo di sangue pari a un massacro quale mai si è visto sulla terra? Sta finendo, nel villaggio di Bariyapur, la festività induista dedicata alla dea Gadhimai. Si svolge in questo piccolo fazzoletto di terra del Nepal ogni cinque anni e milioni di fedeli, provenienti dalla vicina India ma anche da paesi più lontani, si riversano nel villaggio con il loro carico di sacrifici.
Prima di tutto gli animali, oggetto del sacrificio, entrano nel tempio per essere purificati, poi, come accade da secoli a questa parte, nei prati, nei campi, ovunque vi sia un angolo di terra sgombra, le lame scintillano recidendo carotidi, giugulari, trachee, in un trionfo di sangue che fa letteralmente rosso il Nepal. Come noto, le religioni mussulmane, induiste ed ebraica impongono che l’animale venga sgozzato senza prima perdita di coscienza, in modo che il sangue zampilli più rapido, più abbondante e abbandoni del tutto il corpo dell’animale, rendendolo così puro e mangiabile.

Quest’anno, rispetto agli anni scorsi, è previsto un ulteriore aumento delle vittime sacrificali e l’entità delle cifre è tale che le stesse associazioni animaliste sono molto preoccupate, al di là del benessere animale, per i laghi di sangue che si formeranno sul suolo ivi ristagnando per giorni e settimane con possibile sviluppo di epidemie e inquinamento delle falde freatiche. Il governo del Nepal, e a quello dell’India che confina con il paese himalaiano dove si svolge il macello a cielo aperto, se ne frega altamente di tali preoccupazioni.
Gli amministratori sono molto più preoccupati del fatto che, se impedissero o limitassero il volere dei fedeli, potrebbero essere le loro gole a provare la lama delle spade e così hanno stanziato oltre 60.000 dollari a beneficio della dea Gadhimai che indubbiamente deve avere un notevole fascino, ma altrettanto certamente richiede tributi di sangue che nessun altro angolo del pianeta conosce. Le “danze” si sono aperte con il sacrificio tradizionale di due ratti, cui è seguito il galletto, poi il maiale, la capra e infine l’agnello.

La stampa locale non è ancora certa sui numeri, ma si parla insistentemente di mezzo milione (500.000), per quanto riguarda gli animali vittime dei sacrifici, tra i quali non meno di 25.000 (qualcuno scrive 40.000) i bufali. Gruppi internazionali di attivisti, veterani francesi, la stessa Brigitte Bardot, si sono impegnato in una disperata campagna per frenare lo zoomassacro, ma i risultati sono risibili.
Qualche bufalo è stato sottratto alla mattanza per essere poi ritornato, a fine festa, al contadino legittimo proprietario che, pur credente, non lo è a tal punto da privarsi di un formidabile aiuto nel lavorare la terra. Vero che anche la Bibbia vuole sia l’uomo a governare sugli animali e a servirsene come crede, vero che credenti e non credenti non cedono alla brama di una succulenta bistecca proveniente da un vitellone macellato nel chiuso di una stanza, ma che “buona “religione è quella che pretende lo sgozzamento di tanti animali da allagare di sangue un’intera nazione?

Oscar Grazioli

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