sabato 5 dicembre 2009

Per Darwin

Un rivoluzionario calmo




Una semplice lezione non poteva bastare per spiegare le conseguenze scientifiche e filosofiche della pubblicazione, nel 1859, dell’ “Origine delle Specie”. Non quest’anno. Tutto è iniziato in una grigia giornata di Novembre: la notizia del Bicentenario della nascita di Darwin aleggiava nell’aria e due docenti di scienze del Liceo “Alberti” (Francesca Toxiri e Barbara Lanero) si chiedevano in che modo celebrare degnamente l’evento. Le due prof decidono di coinvolgere un altro insegnante, stavolta di filosofia (Gigi Monello), che, avendo un debole per l’argomento, non si fa pregare e propone, al posto della solita conferenza, la creazione di un giornale scolastico interamente dedicato al tema. È così che nasce, “Darwin, the quiet challenger”. Come si sa, Darwin con quel famoso libro portò una ventata di irriverenti novità, che, come tutte le grandi “news” scientifiche, trovano sempre chi storce la bocca, e, nonostante solide prove, si rifiuta di accettare il nuovo, contrapponendo teorie che possono far presa sulle menti più influenzabili. È il caso del biochimico Michael J. Behe e dei sostenitori dell’ “Intelligent Design”, i quali, sotto un’ accattivante formula, propongono un creazionismo rivisitato che ha la pretesa di presentarsi come “scienza” alternativa. Il giornale ospita oltre agli articoli scritti da nove ragazzi dei corsi H, A e G, i contributi esterni di una ex studentessa del Liceo (Veronica Bandu), e del Dott. Roberto Pisano, algologo e anestesista dell’ospedale Brotzu. Il fine di questo nostro lavoro non è solo divulgare una teoria scientifica, cogliendone le implicazioni fisico–geologiche e filosofico–letterarie; o quello di mostrare gli aspetti più umani di un grande scienziato; abbiamo anche, e soprattutto, voluto mettere in guardia dalle suggestioni dei recidivi difensori di una interpretazione non–scientifica della natura. Questa preoccupazione ha basi fondate, viste le recenti, violente campagne antievoluzioniste sviluppatesi negli USA. Se ad alcuni procura ancora tanta angoscia accettare di “discendere dalle scimmie”, vuol proprio dire che Freud aveva ragione quando parlava di “ko” per l’orgoglio umano.

Beatrice Mongili
Giulia Ambu